
Non conosco la ragazza
di nome Olga, ma la penso.
La pelle bianca come i capelli
di mio padre, il seno grande
– i tacchi ben calcati
la sera alla mia porta –, poi
ieri notte l’ho sentita urlare
appesa alle mani di qualcuno.
*
Di domenica mattina Olga
ascolta musica anni ottanta,
come quand’era una bambina.
Balla coi piedi scalzi, lo
smalto rosso e un’unghia rotta.
La vita ritirata come un ragno.
*
Carlo sono giorni che
non fa la doccia. Lo vedo
uscire dal portone con gli stessi
pantaloni, lo stesso odore, per
questo sua madre l’ha sgridato
al telefono dicendo
che è inutile attendere l’attesa.
*
Carlo oggi l’ho visto con
due bottiglie di vino e un pollo
da fare al forno, poi
gli ha suonato una ragazza
con stivali alti e calze
blu come una condanna.
Una cosa che lui aspettava.
*
Carlo questa notte credo
abbia fatto l’amore – dopo
un limoncello a trenta gradi –.
Non aveva volto la ragazza, solo
piedi lunghi e capelli ben curati.
E grida di un animale in gabbia
che non sa uscire dalla vita.
Poesie tratte da Il Condominio S.I.M (2020).
