Ti racconto quanto mi manca un padre.
Tu mi dici «ma che ti prende
stasera, papà». «Niente, ho solo voglia
di dirti quel che sento. Tra
qualche anno ti racconteranno
di me e delle mie ombre, e luci,
conoscerai per interposta persona
le cose che oggi non posso raccontarti».
Ti penso adulto e lanciato nella paura
che ci fa simili nel vivere, non
resisti alla somiglianza che non ammetti.
Vivere è quest’onda, luminosa nel buio
che ci fa pari, passato e futuro.
In strada i ragazzi grideranno sempre
le loro piccole gioie fortunate.
In foto Samuele a Teatro