Bookciak Legge 2025 è rivolto agli editori italiani indipendenti il concorso Bookciak Legge che, attraverso Bookciak, Azione! trasforma in corti sperimentali (bookciak) i libri di autori italiani e li premia alla Mostra del cinema di Venezia.
La giuria di Bookciak Legge incoronerà tre vincitori, uno per ciascuna categoria. La compongono: la poetessa e scrittrice Maria Grazia Calandrone, il produttore indipendente Gianluca Arcopinto e il critico letterario Marino Sinibaldi.
Ai libri vincitori faranno riferimento i filmmaker per realizzare i loro bookciak. Così che i libri godranno di una promozione lunga tutto l’anno: saranno presentati alla Mostra del Cinema di Venezia nell’ambito delle Giornate degli Autori, proseguendo in tour per tutta Italia (Premio Solinas, Festival Premio Emilio Lussu, Mostra internazionale del nuovo cinema a Pesaro, Festa cinema del Reale in Puglia; Le Giornate della Luce in Friuli) fino ad arrivare a Parigi, a VO-VF Traduir le monde, rassegna letteraria dedicata alle traduzioni e all’OtherMovie di Lugano.
La terzina finalista della poesia è composta da Esodo di Elisa Audino, per Gattomerlino. L’esodo biblico e quello del nostro presente, inteso come possibile via d’uscita o di salvezza. Allora la schiavitù antica del popolo ebraico, oggi la nostra schiavitù dal capitalismo merceologico. La sensibilità politico-civile di Elisa Audino ci regala versi che sono graffi, a volte invettive calate profondamente nel presente: la guerra in Ucraina, le donne vittime in Iran, il popolo eletto che si sente più eletto degli altri, l’indifferenza verso “il naufragio globale” imposto dai cambiamenti climatici. E l’esodo, la via d’uscita, che si fa sempre più difficile.
Segue Istà di Andrea di Andrea Longega, Samuele Editore. L’Istà del titolo è l’estate in veneziano, lingua scelta dal poeta per narrare della sua “fuga dalla città”, la sua lunga estate trascorsa in Grecia, dove trovare pace nei ritmi che rallentano e nello stare coi corpi mentre guardano il mare. Una sorta di diario di viaggio, ambientato soprattutto a Creta, dove il poeta è solito “disperatamente” ritornare ogni istà. In questi frammenti risplendono epifanie legate al mito, cortocircuiti tra tombe minoiche usate dai tedeschi durante la guerra e le fotografie dei turisti. Comunque luogo di autenticità in cui si palesa la scelta dell’autore di svelare l’effimero luccichio della contemporaneità con le sue false piste.
Completa la terzina In absentia di Alessandro Canzian, Interlinea. Quale fuga è possibile da un mondo che crolla sotto il peso della sua stessa storia?I versi di Canzian si presentano come un’analisi impietosa di un’ Europa composta di paesaggi che perdono la loro natura ed estetica rurale per lasciar spazio a capannoni industriali. Dove il paesaggio e la storia, in una ipotetica guerra, sono al contempo aggressori e vittime di una realtà più grande di loro. Alessandro Canzian tratta dell’assenza di Dio e dell’Uomo (e della sua umanità). Ma alla stesso tempo della possibilità di vita e futuro proprio grazie all’inesistenza del bene e alla troppa esistenza della desolazione. Il ritorno alla natura si evince dalla forte presenza di animali che quasi profetizzano un futuro altro possibile nonostante l’annegamento del presente.
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