L’UOMO DI ARTA

 uomoarta

Mauro

 

L’uomo di Arta è un uomo

                    pieno di dolore.

Non scrive versi perchè ha

perso un figlio

                    oggi, un anno fa.

E dice di voler spaccare

tutte le panche delle chiese

– le ha fatte lui stesso –

                   perchè non è giusto.

L’uomo di Arta siede

con una storia negli occhi.

Ha capito cos’è Dio.

Maria

Quarantacinque anni e mai

                             una vacanza da sola.

Maria parla e parla

– comincia alle sei di mattina

perchè non c’è tempo da perdere –

                            e racconta le sue frasi,

i suoi aneddoti, che la dicono.

                           “È destino che sia così,

una donna è sempre una donna”.

Il ritorno a casa mai così triste.

Anna

Trentacinque anni e una bella

frangetta, da straniera.

Occhi simili a un metallo.

Vende la sua vita per una

villa, un po’ di compagnia,

uno stipendio fisso

per sapere cosa avverrà domani.

Marina

Sessant’anni e undici chili

da perdere. Una vita

alla ricerca del più alto

-un’auto borghese, una

                      casa con giardino,

il nome da Signora-.

Perchè la vita sono gli altri

che ti guardano riuscire

                      – ora Marina vive sola

con un gatto che non conta,

senza soldi, perchè la vita

sono i panni sporchi

che non si lavano mai a casa -.

Giorgio

Vincerò al lotto e farò i miliardi

perchè chi ha i soldi chi ha

                   il barcone

                                   ha il rispetto”.

Ora Giorgio sta in una casa

di riposo, senza soldi,

                                  pagando abbracci,

i vestiti lavati da una donna

che gli sorride, ogni giorno,

                                  anche se balbetta.

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